Settimana 4 | Alla scoperta di talenti

Sono felice di trovarti ancora a leggere le mie parole e sono ancora più felice che queste abbiano potuto fare anche il più piccolo dei cambiamenti che ha contribuito a rendere la tua vita migliore. Oggi dedichiamo una prima parte alla condivisione di strategie relative ai fattori che influenzano e minano, in modo spesso inconsapevole la nostra felicità. Un elenco molto schietto e pratico che ti può aiutare a focalizzarti per implementare i cambiamento desiderati delle tue abitudini.

STRATEGIE PER IL SUPERAMENTO DELL'ADATTAMENTO EDONICO

  1. Non investire in "cose" che non sono dinamiche, ma scegli di investire in "esperienze". Ci permettono di creare nuovi ricordi. Anche il pensiero stesso e l'anticipazione dell'acquisto di un esperienza aumenta il livello di felicità (ad esempio il countdown ad una partenza/vacanza). Gli acquisti in esperienze rendono anche altre persone felici intorno a te, aiuta le relazioni, contribuiscono a far risuonare con te le persone che ti circondano e sei meno suscettibile ai paragoni sociali. Tutto questo con l'acquisto di beni materiali avviene in misura molto ridotta.

  2.  Gusta le tue azioni. Fermati e osserva intenzionalmente ciò che stai facendo e gustatelo, parlane con altre persone e racconta come ti sei sentito. I ricordi legati a momenti positivi che hai assaporato e gustato aumentano la tua felicità.

  3.  Visualizzazione negativa. Chiediti come sarebbe la tua vita se quella determinata cosa non fosse successa. Questo ti concede di uscire dall'adattamento edonico e ti porta ad apprezzare ciò che hai (ad esempio il tuo partner ti fa innervosire? Pensa a come sarebbe la tua vita senza di lui/lei… hai un momento difficile al lavoro? Pensa a come sarebbe se non avessi quel lavoro).

  4. Vivi come se fosse l'ultimo giorno. Chiediti, se questo sparisse domani? Come ti sentiresti se il tuo lavoro finisse tra 2 giorni? Come ti sentiresti se ti mancassero 2 giorni a raggiungere un obbiettivo, o qualunque cosa che oggi sembra che duri a lungo e domani potrebbe non esserci più. Scrivi 1 frase descrivendo come ti sei sentito.

  5. Pratica la gratitudine. Allenati ad essere grato e riconoscente per le cose che hai. E' la strategia più potente di tutte. Ha un impatto anche su molte altre cose inconsce. Condividi la tua gratitudine con gli altri e l'effetto diventa potentissimo.

RESETTA I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO

  1.  Tuffati nel passato. Siediti e in un ambiente senza distrazioni, concentrati e fai un tuffo nel passato fino al tuo punto di riferimento precedente rispetto ad un determinato fatto. Ad esempio ricerca le emozioni negative che provavi nel tuo posto di lavoro precedente. O con il tuo partner precedente. Esplora in modo conscio le emozioni negative rispetto al tuo punto di riferimento precedente.

  2. Osserva in modo obiettivo. Potrebbe essere peggio di così. Se hai fantasie su qualcosa, vai e provalo di persona. Non rimuginare su "se solo avessi fatto x...", prova e ti renderai presto conto che avere fantasie su altri punti di riferimento non è la risposta.

  3. Evita le comparazioni sociali attraverso la TV e i social media. Ogni volta che ti accorgi che lo stai facendo, di a voce alta STOP!

  4. Interrompi il consumo. Se riesci ad interrompere un momento piacevole e riprenderlo in un secondo momento permette alla tua mente di resettare il tuo punto di riferimento in merito a quell'azione. Fallo solo per le cose piacevoli, invece le cose non piacevoli falle tutte d'un fiato. Ti faccio un esempio personale: adoro digiunare perché quando torno a mangiare lo apprezzo di più, trovo il cibo più gustoso, più piacevole. Faccio un altro esempio meno drastico: se mangiassi la pizza tutti i giorni, non lo renderebbe un evento speciale.

  5. Aumenta la varietà. Interrompi la routine intenzionalmente e fai di proposito cose nuove e diverse. Quando tornerai a svolgere le tue attività di routine avrai resettato i tuoi punti di riferimento, allontanandoli.

Qualunque strategia tu decida di applicare, è importante che sia focalizzata ad un obiettivo, che funzioni per te e che riesci a misurarne l'efficacia.

Voglio condividere un video che, quando è stato pubblicato, ero nel mezzo di una crisi esistenziale. Lontana dalla mia famiglia, lontana dal mio sogno e faticavo a vedere la mia direzione. Quello che sopra ogni cosa mi faceva male era sapere di avere qualche forma di talento ma di non saperlo esprimere, applicare, renderlo visibile, tangibile… Quando vidi questo video per la prima volta, mi sembravano solo un mucchio di belle parole messe insieme. Fatte per gli altri, non per me... Oggi ha un altro significato, un altro sapore. Ho studiato, imparato le tecniche, ho sviluppato la mia consapevolezza e applicato strategie. Oggi sono diversa, sono felice e resiliente con un'immensa voglia di condividere. Mi dico spesso: se solo dedicassimo l'1% a conoscere la scienza della felicità delle circa 30 mila ora che trascorriamo sui banchi di scuola, forse saremmo tutti più abili a condurre una vita felice.

All' inizio di questo percorso abbiamo identificato i nostri talenti, cioè le nostre caratteristiche personali che se allenate ci permettono di essere unici, autentici e integrati nella società. Le 24 caratteristiche (Character Strenghts) delineate da Martin Seligman, padre della psicologia positiva, sono descrittive e non prescrittive, sono misurabili, istituzionalizzate e diffuse perché sono una classificazione di ingredienti psicologici di virtù, di moralità, di purezza appartenenti e riconosciuti da tutti gli essere umani indipendentemente dalla loro religione, cultura, etnia di appartenenza. Per questo le possiamo definire universali. Conoscere queste nostre caratteristiche è fondamentale, ma non è sufficiente per poter esprimere i nostri talenti al massimo. Oggi scopriamo come identificare i nostri bisogni e valori, attribuirgli un sentimento e impareremo a comprendere le emozioni, e come vengono coinvolte in un contesto sociale.

I bisogni, cosa sono, come li identifichiamo e perché è importante farlo?

Quando sei bambino, hai poca capacità di soddisfare i tuoi bisogni e sei in balia dei tuoi genitori e degli altri per soddisfarli. Da adulto, la tua esperienza acquisita, le tue conoscenze e risorse ti rendono, a un livello molto elementare, meno bisognoso e più in grado di soddisfare le esigenze che hai. Anche se sei una persona molto diversa da adulta che da bambino, se hai un'inerzia di vita malsana, rispondi ancora al mondo in base agli stessi bisogni come quando eri bambino. Allo stesso modo, anche se sei molto diverso, hai molte delle stesse esigenze di quando eri bambino. Questi sono i cinque bisogni che tutti noi abbiamo da bambini: amore, sicurezza, competenza, controllo ed emozioni positive – e noterai che questi bisogni, in realtà, sono una parte normale dell'essere umani.

Quali sono oggi le tue esigenze specifiche? Per identificarle pensa a ciò che ti dà "brividi caldi" nella tua vita. Conoscere i propri bisogni è importante per ottenere il senso di significato, soddisfazione e gioia. I tuoi bisogni costruiscono la tua identità. Comprendere le tue esigenze e bisogni porta ad una maggiore chiarezza nella vita e ad una migliore comunicazione con gli altri. I nostri bisogni sono strettamente collegati alle nostre emozioni, infatti la nostra soddisfazione o insoddisfazione deriva dalla nostra capacità di esprimere i nostri bisogni, comunicarli agli altri e dal tipo di riscontro otteniamo.

Questo è un test che ti aiuta a identificare i tuoi bisogni. Se ti è difficile farlo in inglese, utilizza l'opzione automatica di traduzione di Google Chrome. Altrimenti utilizza questo Worksheet interessante per aiutarti a identificarli. Presenta un elenco di bisogni non esaustivo ma che ti aiuta ad identificarli, oltre a contenere una guida Step-by-Step di supporto.

 

I bisogni sono il cuore delle emozioni

Le emozioni provocano sensazioni nel corpo associate ai pensieri della mente. Dal punto di vista del nostro corpo, i nostri sentimenti di conforto o disagio sono primitivi. Sentiamo conforto, felicità e piacere quando ci comportiamo secondo i nostri bisogni. Al contrario, quando non soddisfiamo i nostri bisogni proviamo angoscia, tristezza e dolore.
Tutte le emozioni derivano dai bisogni. Tutte le emozioni derivano dai bisogni. Tutte le emozioni derivano dai bisogni. Ripeti questa frase a te stesso come un mantra fino a afferrare la profonda semplicità di questa intuizione. Quando lo farai, avrai uno strumento di guarigione vitale: la capacità di nutrire il tuo benessere emotivo. Ogni volta che ti senti a disagio, in difficoltà o nel dolore emotivo, puoi iniziare a cambiare la tua situazione rendendoti conto che stai soffrendo perché non stai ricevendo qualcosa di cui hai bisogno (o vuoi).
Possiamo osservare questi principi emotivi fondamentali in azione guardando i bambini piccoli. Quando un bambino vuole essere tenuto da sua madre, essere preso lo rende felice; non essere tenuto lo rende triste. Quando le nostre esigenze vengono soddisfatte, ci sentiamo a nostro agio. Quando non lo sono, ci sentiamo a disagio.
Se puoi accettare che le esigenze determinino le emozioni, sei pronto per il prossimo passo: riconoscere e comunicare le tue esigenze in modo più consapevole. Sperimentare un maggiore benessere emotivo deriva dal padroneggiare la capacità di comunicare chiaramente ciò che si vuole nella vita. Questa è una risposta appresa.

Per un tuffo nel passato ti consiglio di guardare il film della Disney Inside Out che racconta in modo magico come le nostre emozioni interagiscono con i nostri ricordi e i nostri bisogni.

Se invece preferisci una spiegazione più tecnica, ti consiglio questo semplice video.

 

La comunicazione consapevole
Nel suo libro Non-violent Communication, lo psicologo Marshall Rosenberg ci ricorda che più diventiamo bravi nel comunicare le nostre esigenze, più è probabile che le rispettiamo e più grande sarà il benessere emotivo che sperimenteremo. La turbolenza emotiva si verifica quando i risultati non sono in linea con le nostre intenzioni, quando le nostre esperienze non soddisfano le nostre aspettative. Questo turbamento emotivo può essere visto come una risposta a un bisogno insoddisfatto o a qualcuno che attraversa i nostri confini senza il nostro permesso.
Il principio chiave della comunicazione cosciente è rendere il più facile possibile per l'altra persona soddisfare il tuo bisogno chiedendo il comportamento specifico che lo soddisferà. Ti incoraggio a padroneggiarlo praticando il seguente metodo semplice.

Ecco i quattro passaggi:

  1. Ogni volta che ti senti sconvolto/insoddisfatto, renditi conto che è perché hai un bisogno insoddisfatto.

  2. Identifica ciò che è successo e come era diverso da quello che ti aspettavi.

  3. Identifica ciò di cui hai bisogno che non hai ottenuto.

  4. Assicurati che il tuo comportamento sia stato il più specifico possibile.

Anche se l'utilizzo di questo processo non garantisce che le vostre esigenze siano sempre soddisfatte, aumenterà la probabilità di comunicare in modo coerente con i vostri bisogni e aspettative. Pratica finché diventa un’abitudine.

Nell'ambito della comunicazione, esiste un altro fondamento spesso chiamato "intelligenza emotiva" che Peter Salovey e John D.Mayer, pionieri in questo campo la definiscono cosi: "la capacità di controllare emozioni e sentimenti propri e altrui, distinguere tra di esse e utilizzare le informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni." In poche parole, si tratta di allenare, oltre alla comprensione, identificazione e esposizione dei propri bisogni, anche quelli degli altri ingaggiando nell'ascolto attivo, in modo da rendere più efficace la comunicazione evitando conflitti e incomprensioni causati da l'insoddisfazione dei bisogni propri e quelli degli altri.

L'intelligenza emotiva è una competenza (tra le "character strenghts" è chiamata Social Intelligence), che necessità di allenamento. Uno degli aspetti essenziali per sviluppare questa competenza è imparare a dare un nome alle emozioni e per questo lascio la parola alla storica Tiffany Watt Smith. In questo TED Talk ci fa comprendere come ampliare il nostro vocabolario delle emozioni, ci permette di identificarle e comunicarle adeguatamente. Ti consiglio vivamente di guardarlo.

Iniziamo a identificare la direzione

Approfondiremo l'argomento la prossima settimana, ma vorrei farti iniziare a riflettere sul tuo Proposito di Vita. Anche se ti sembrano ancora esercizi senza un flusso coerente, ti voglio rassicurare che c'è un metodo ben preciso nell'esplorazione di tutti gli aspetti, che ben presto avranno un senso compiuto e chiuderanno un cerchio.

Sto dando per scontato che tu abbia fatto il test sulle forze caratteriali, abbia praticato la gratitudine a sufficienza da averne compreso i benefici ed abbia identificato i tuoi bisogni personali e attribuito un ordine di importanza ad essi:

Usando le informazioni personali raccolte fin ora come indizi, redigi una "dichiarazione" del tuo proposito di vita. Se lo trovi più facile, annotane più di una per vedere come ti sembrano.

Inizia così: La ragione per cui sveglio al mattino è: imparare, accudire, organizzare, insegnare, sostenere, potenziare, sviluppare, accettare, incoraggiare, aiutare, ispirare, guadagnare, migliorare, servire, guidare, agire.... (il o i tuoi bisogni). La tua dichiarazione deve necessariamente contenere: i tuoi bisogni, i tuoi talenti e l'inclusione di qualcuno o qualcosa che non sia tu (il pianeta, gli animali, i bambini, gli anziani, i colleghi etc...).

Esempi: "La ragione per cui mi sveglio al mattino è per imparare a usare il mio umorismo e la mia gentilezza per aiutare le persone ad adattarsi ai cambiamenti inevitabili che vengono con l'invecchiamento e la cattiva salute."

"La ragione per cui mi sveglio al mattino è contribuire a sviluppare e testare formule per ridurre l'acne e gli effetti dei danni del sole sulla pelle dei giovani."

Abbozzane uno a più di uno e mettilo da parte, ci servirà più avanti...

COMPITO DELLA QUARTA SETTIMANA 

Il modo in cui esprimiamo i nostri bisogni, in cui siamo fedeli ai nostri valori e il modo in cui siamo in grado di esprimere le nostre emozioni e sentimenti saranno ciò di cui le persone si ricorderanno di noi. Questa settimana ti chiedo di fare un esercizio che all'apparenza può sembrare macabro e che sono certa avrai qualche difficoltà a fare, ma ti permetterà di focalizzarti su ciò che vuoi rimanga in presso di voi negli altri. Vi permetterà di focalizzati sullo sviluppo di un proposito di vita che darà la direzione alle tue scelte.

"Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino" - GHANDI

Ti invito a guardare questo video che, anche se un po' vecchiotto ti darà uno spunto per il compito di questa settimana. Il giornalista gli chiede: "Cosa vorresti che la gente dicesse quando non ci sarai più…

Questa settimana dovrai scrivere il tuo necrologio. Includi, chi vorresti fosse presente, fai riferimenti specifici a come vorresti che le persone si sentissero e scrivilo come se lo scrivesse il/la tuo/tua migliore amico/a, tuo marito/moglie, tua sorella/fratello, tua madre/padre, tuo figlio/figlia... o chiunque tu volessi lo scrivesse e leggesse. Ricordati di includere tutto ciò che vorresti fosse detto su di te. Com'eri, quali cose buone hai fatto, quali grandi opere hai fatto etc...

Sono a tua completa disposizione per un confronto o anche semplicemente la condivisione di dati.

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