Settimana 5 | Un fenomeno straordinario

Come anticipato settimana scorsa, oggi approfondiamo uno degli aspetti che faranno la differenza nel tuo modo di vivere le tue giornate, di affrontare le difficoltà, di prendere decisioni. E la cosa più sensazionale è che lo sviluppo di questa pratica ti allungherà la vita. Diventerai padrone delle redini che guidano la tua vita che ti condurrà nella direzione che ti farà realizzare i tuoi sogni, ti farà lasciare il segno e per cui il mondo intero ti ricorderà. Questo avviene quando viviamo ogni attimo con significato e con coerenza con i nostri bisogni, valori, talenti e ambizioni.

Il proposito di vita

I giapponesi lo chiamano IKIGAI, gli svedesi lo chiamano HYGGE, gli inglesi lo chiamano PURPOSE, e significa " il motivo per cui esistiamo". Queste parole, significano avere una direzione o meglio, uno scopo nella vita. Il proposito è ciò che rende la propria vita utile, ed è la direzione verso la quale un individuo intraprende azioni spontanee e intenzionali che gli danno soddisfazione e un senso di gratificazione. La scienza ci ha dimostrato che le persone che vivono in funzione di un proposito di vita, vivono 7 anni in più rispetto agli altri. Inoltre la scienza ha anche rivelato che avere un proposito di vita è legato ad un aumento del benessere psicologico e supporta nel far fronte a eventi di vita stressanti. Il proposito di vita è l'espressione del contributo che vogliamo dare per aiutare il mondo a diventare un posto migliore. Incorpora in sé anche il desiderio di contribuire a qualcosa di più grande di noi stessi.

Definire il proprio proposito è più semplice di come ti è potuto sembrare settimana scorsa nonostante sia uno dei più importanti segreti della felicità. Una persona che ne vive in funzione di esso ha uno sguardo rassicurante e si sveglia al mattino energizzato perché sa che sta per fare qualcosa che è coerente con i suoi bisogni e che può esprimere al massimo la sua eccellenza umana attraverso l'applicazione dei propri talenti e forze caratteriali. 

 

La formula del successo

Doni + Passioni + Valori/Bisogni = Il proposito di vita.

I doni sono i tuoi talenti, le tue forze caratteriali, quindi non solo quello in cui sei bravo, ma anche quello che ami fare. Le passioni sono ciò che ti incuriosisce, ciò che attira la tua attenzione e tiene alto il tuo coinvolgimento. Questo è un ingrediente essenziale per dare potere al tuo proposito. I tuoi valori e bisogni. Questi includono e definiscono l'ambiente in cui agisci, che per definizione dev'essere sano da ogni punto di vista. 

Il proposito è sempre al di fuori di te stesso, e più grande di te stesso. Deve necessariamente includere il resto del mondo e non deve essere focalizzato su te stesso. Il narcisismo e l'ego-centrismo sono opposti al proposito di vita. Dev'esserci sempre un equilibrio tra noi e l'ambiente in cui siamo. Questo aspetto ha a che fare con l'importanza della gentilezza come chiave per la felicità e l'importanza delle relazioni sociali di cui abbiamo parlato nelle settimane scorse.

Il proposito di vita quindi racchiude la tua intenzione, non è uno scopo e non è un obiettivo tangibilmente raggiungibile.​

Scrivi, cancella, riscrivi, accorcia, riscrivi, cancella, riscrivi.... solo così puoi identificare la tua dichiarazione del proposito di vita. Questo cambierà nel tempo, e diventerà sempre più specifico, ma è bene che ora questa frase la faccia tua. Dev'essere di massimo 10 parole e deve includere tutto quello appena descritto. Leggi la frase ad alta voce ed affinala finché non risuona al 100% con te. 

Il libro che mi è piaciuto di più e che ho trovato molto pratico e semplice, è The Power of Purpose di Richard Leider. Richard, con cui ho avuto il piacere di colloquiare circa un paio di anni fa, collabora con l'organizzazione Blue Zones che ha studiato le popolazioni più longeve al mondo ed immancabilmente, il proposito di vita è un elemento ricorrente in tutte le popolazioni studiate. Ti segnalo un workbook che ti guida nella definizione del tuo proposito. Sul sito di Richard, nella sezione resources, puoi trovare molte risorse e se ti piacciono i quiz e i manuali, questo signore ha sviluppato ottimi strumenti. 

Vivere con Flow

Per concludere nella comprensione del perché è funzionale avere un proposito di vita, voglio menzionarti quello che in psicologia si chiama Flow. Questo è lo stato mentale in cui una persona svolge un attività sentendosi pienamente assorbita, energizzata, altamente concentrato, ampiamente gratificato e sereno oltre a perdere completamente il senso del tempo che passa e a volte anche le nostre esigenze fisiologiche. Scommetto che ti è capitato di non avere fame perché interamente assorbito da ciò che stai facendo… "The flow" o "The zone" è uno stato di concentrazione che avviene in primo luogo quando si ha un proposito ben chiaro e quando tutti gli obiettivi nella vita sono coerenti con esso. Per vivere in questo stato, sarà necessaria anche un'altra pratica, che però approfondiremo settimana prossima. 

Le Neuroscienze

Questa è la più grande innovazione degli ultimi anni in ambito medico-scientifico ed è grazie a queste che siamo stati in grado di comprendere come la nostra mente influisca sulla nostra percezione di felicità, e non solo… Il termine Neuroscienze indica l'insieme delle discipline che studiano i vari aspetti morfofunzionali del sistema nervoso combinando la biologia molecolare, biologia cellulare e tecniche di biomedicina. Possiamo dire che le neuroscienze sono un gran contenitore ricco di nozioni scientifiche che hanno contribuito in modo determinante  alla nascita, all'affermazione e al supporto in modo accreditato della Scienza della Felicità. Tra i protagonisti e oggetto di studio delle neuroscienze, c'è il cervello. Anzi i cervelli, sono tre (Rettiliano, Limbico e Neocorteccia) e lavorano tutti insieme per appagare i nostri bisogni, soddisfazioni e relazioni. Perciò come dicevamo in precedenza quando siamo in grado di poter conoscere, definire e comunicare i nostri bisogni sarà più facile per i nostri cervelli riuscire a lavorare in modo collaborativo. Ogni volta che i bisogni non vengono appagati nell'organismo scattano dei segnali di allerta, riflessi, istinti generati da situazioni di stress, di insicurezza, di insoddisfazione che ci conducono alla cosiddetta fase reactive dove tendiamo a sentirci preoccupati, esasperati, apprensivi innescando la chimica della negatività. Una ricerca condotta dalla dott.ssa Michelle Gielan ha dimostrato quanto le notizie negative siano più condizionanti di quelle positive e l' ascolto di una notizia al telegiornale per soli due minuti possa modificare lo stato d' animo dell' ascoltatore da positivo a negativo.

Implementando tutte le pratiche che abbiamo visto sin ora e quelle che verranno nelle prossime settimane, siamo in grado di attivare una chimica positiva, appagando i nostri bisogni. In questo modo l'organismo mette in atto la fase responsive producendo sensazione di rilassatezza (cervello rettiliano), di gratitudine, appagamento (limbico) e intimità, compassione e amore (neocorteccia). In questo modo anche dinanzi a situazioni difficili siamo in grado di affrontare la vita in modo resiliente.

Anche l'epigenetica ha un importanza cruciale nella comprensione della Scienza della Felicità. Ti segnalo un video che spiega questa parte della scienza in modo semplice. Senza fare confusione, voglio attenzionarti sul fatto che abbiamo in un certo senso, un "controllo sul nostro patrimonio genetico". Questo significherebbe che il famoso 50% della felicità determinata dai geni, potrebbe essere in effetti inferiore. La scienza epigenetica ha cambiato la percezione dei meccanismi di controllo sulla vita affermando che l'ambiente, l'alimentazione, i bisogni possono modificare i geni senza modificarne il modello di base. Questa scoperta è straordinaria perché indica come l'ambiente si impone sui geni nel modellare il sistema immunitario e quindi di conseguenza come i nostri bisogni, credenze sono in grado di modificare la nostra realtà. Ti segnalo un libro straordinario di Bruce Lipton in merito a questo argomento, in alternativa ti consiglio di guardare questo video, per capire in cosa consiste l'epigenetica.  

Ora scopriamo il nostro quarto cervello...

L'intestino, l'asse intestino-cervello e il microbiota 

In base a quanto affermato sopra, possiamo dichiarare che le emozioni sono un risultato ormonale di un elaborazione neuronale influenzata da condizioni interne ed esterne a noi. Avrai sicuramente sentito nominare alcuni di questi ormoni e neurotrasmettitori come la dopamina, le endorfine, la serotonina etc.. Oggi voglio raccontarvi come, la serotonina, che è prodotta per il 90% dal nostro intestino, possa influenzare la nostra mente e come, quindi, un intestino sano, non infiammato e perfettamente funzionante abbia un impatto sulla nostra felicità.

  1. La serotonina agisce sul sistema gastrointestinale, sul sistema nervoso ed ha effetti sui nostri comportamenti

  2. Una carenza di serotonina causa depressione e ansia

  3. Un intestino infiammato a causa di stress e alimentazione scorretta produce meno serotonina

  4. L'intestino è collegato al cervello da oltre 100 milioni di neuroni, ha un sistema nervoso indipendente, produce il 70% delle cellule del nostro sistema immunitario

  5. L'intestino è abitato da 300 bilioni di batteri, più delle cellule umane. Questi producono gli stessi neurotrasmettitori utilizzati dal cervello per definire il nostro umore

  6. L'asse intestino-cervello determina i nostri livelli di fame, di stress e l'identificazione di batteri nocivi

Questo circolo vizioso o virtuoso dipende quasi interamente da noi, dalla nostra alimentazione, dal nostro stress, dallo stile di vita che abbiamo scelto. Il cervello influisce sull'intestino, che influisce sul microbiota, che influisce sul nostro cervello che a sua volta influisce sul sistema immunitario e vice versa.

L'alimentazione pro felicità

Per rispettare tutto quello che abbiamo detto sin ora, voglio discostarmi dal prescrivere una dieta e lungi da me causarvi stress per le scelte alimentari. Voglio semplicemente attenzionarvi sugli aspetti dell'alimentazione che hanno un impatto diretto sulla nostra felicità. Voglio dare per assunto che questo genere di scelta alimentare deve essere buona, gustosa, conviviale, sana, consapevole e senza restrizioni. Esistono quindi cibi, secondo la scienza, che influiscono in modo importante sul nostro cervello, la produzione di ormoni e di neurotrasmettitori che contribuiscono allo sviluppo della nostra strategia per la felicità. Il cioccolato e i carboidrati fanno la nostra felicità, questo è certo! Perché sono in grado di farci produrre serotonina, dopamina e endorfine regalandoci un senso di appagamento immediato.

Sono innumerevoli le ricerche in questo ambito e vi invito ad approfondire l'argomento che è ampiamente discusso ed elaborato sul web. Ti riporto alcuni spunti su ciò che la scienza evidenzia in merito alla correlazione tra felicità e alimentazione in modo che tu possa essere più consapevole nelle tue scelte. Molte di queste indicazioni delle scienza, combaciano anche con i segreti delle popolazioni più longeve al mondo. 

  • Non mangiare ne troppo, ne troppo poco. I giapponesi usano un termine che ripetono durante ogni pasto Hara Hachi Bu per ricordarsi di mangiare fino all'80% di sazietà. 

  • Informati e scegli alimenti che ci fanno produrre dopamina e serotonina (carboidrati, cioccolato, triptofano, tirosina) consumali però durante il giorno ed evitali la sera per non influenzare il ripristino del tuo sistema immunitario che avviene durante la notte.

  • Preferisci gli alimenti poco processati come frutta e verdura, cereali integrali, semi, legumi e l'olio di oliva come condimento. La regola degli ultra centenari è 95/5, ovvero questi cibi dovrebbero essere il 95% della tua alimentazione - noi possiamo anche orientarci ad un 75% per lasciare spazio al nostro pezzetto di cioccolato.

  • Consuma uova, pesce, formaggio e carni moderatamente e possibilmente magri. Lo avrai già sentito mille volte, e una in più non ti farà male.

  • Preferisci alimenti poveri in zuccheri aggiunti o con ingredienti distruttivi per la felicità (conservanti, addensanti, coloranti,  emulsionanti..).

  • Ricordati qualche alimento fermentato per nutrite i tuoi batteri nell'intestino (yoghurt, kefir, kimchi, crauti, kombucha, miso...

  • Grassi siiiii, i famosi Omega 3 e Omega 6, quelli buoni come l'olio di oliva per condire e mandorle, noci e nocciole come snack.

  • Scegli metodi di cottura che preservano le vitamine e facilitano la digestione: cottura a vapore, marinatura, scottatura, fermentazione… Pensa che gli esseri umani si sono distinti come animali superiori quando hanno iniziato a padroneggiare l'uso del fuoco durante la preistoria, circa 300 mila anni fa. Grazie a questa capacità abbiamo potuto cucinare il cibo rendendolo più digeribile e così ci siamo evoluti più rapidamente grazie all'apporto nutrizionale intensificato da questo processo.

  • Bevi prevalentemente acqua, ma l'aperitivo è importante! Celebrare la fine della giornata in compagnia con un buon bicchiere di vino rosso è non solo una pratica utilizzata dalle popolazioni più longeve ma contribuisce a innumerevoli benefici per la nostra mente. La condivisione, alla base di questo rito, facilità la digestione durante il pasto che segue, riducendo lo stress e aumentandone la piacevolezza. E poi si sa, il vino rosso è ricco in polifenoli e antiossidanti. 

  • Ogni volta che puoi, mangia in compagnia, mastica piano e assapora ogni istante ed ogni boccone. Mangiare soli contribuisce, secondo diversi studi, all'aumento di obesità, ipertensione e livelli di colesterolo alti.

  • Il consiglio di Erica: mangia con le bacchette al posto della forchetta, rende il pasto più divertente, mangi meno, mastichi di più e se non riesci a prendere un pezzo di verdura, la infilzi e il gioco è fatto.

  • Altro consiglio di Erica: digiuna per 1 pasto serale a settimana, ritualizzalo e dai tregua al tuo tratto gastrointestinale, te ne sarà grato.

Per non tediarvi con articoli scientifici ti segnalo un video che li assembla tutti, raccontando quali sono i cibi che contribuiscono alla nostra felicità. Ti segnalo anche una video lezione su TED di soli 4 minuti che spiega l'influenza del cibo sul cervello.

Prima di assegnarti i compiti di questa settimana, ti lascio con una chicca per ricordarvi quanto i nostri piatti tradizionali siano pro felicità per definizione. Lo dedico a mio marito Edoardo che da buon veneto proverà una grande gioia.

COMPITO DELLA QUINTA SETTIMANA

Sono molto orgogliosa di te e ammetto che i compiti assegnati sono stati tanti e impegnativi. Oggi ti chiederò di applicarti con 2 semplici pratiche, una delle quali hai già iniziato settimana scorsa: 

  1. Definisci il tuo proposito di vita, affinalo finche ne sei soddisfatto, rispettando tutti i criteri che ti ho indicato. Ripetilo tutte le mattine ad alta voce davanti allo specchio. Sii onesto, affronta questo momento con umiltà. Ogni sera, fai lo stesso e dopo averlo ripetuto davanti allo specchio pensa ad 1 azione che hai fatto nella tua giornata che esprime il tuo proposito. Se lo reputi utile, annotala, ma l'importante è che ci pensi per ora, perché settimana prossima utilizzeremo questo momento in un modo diverso.

  2. Mangia e nutriti intenzionalmente e in modo consapevole dopo aver scoperto l'impatto del cibo sulla tua mente, il tuo cervello, il tuo intestino e il tuo umore. Tieni un diario in modo che ti possa ricordare successivamente, le scelte che hai fatto e alla fine della settimana, annota come ti senti rispetto alle scelte che hai fatto.

Se vuoi condividere ciò che hai fatto e redatto con me sono a tua completa disposizione. 

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